sabato 12 marzo, alle ore 18, al Teatro Palladium di Roma (Garbatella), in collaborazione con l’Università Roma Tre
Noemi Nori scopre il Brasile da piccolissima. Lo canta per anni, attraverso un maestro, il chitarrista Valerio Natoli, romano che, a Magliano Sabina, la invita a partecipare ad una formazione già verdeoro: nasce così Brasil ’87. Il primo amore va a Antonio Carlos Jobim e Vinícius de Moraes, i classici, oggi riproposti, in questa speciale data romana del 12 marzo, nel Teatro Palladium, con la mano santa dell’Università di Roma Tre che solo pochi giorni fa ha ospitato la lectio magistralis di colui che è stato definito “il migliore ministro del mondo”, il paulista di residenza carioca Celso Amorim attraverso il rettore Mario Panizza. Che ancora una volta si rivela interessato al verdeoro. Così, otto elementi (tutti insieme a fare due voci, due trombe, tre percussioni, una batteria, un basso, una chitarra) suonano, nel pomeriggio romano della Garbatella, i più grandi classici di questi mostri sacri, considerati i padri fondatori della Bossanova, lo stile musicale nato alla fine degli anni 50 che vide la collaborazione tra musicisti brasiliani e jazzisti. Molte delle loro composizioni (“Garota di Ipanema”, “Desafinado”, “Corcovado”, “Samba de uma nota sò” solo per citarne alcune) sono addirittura considerate dei veri e propri standard del jazz, e questo rende la Nori perfetta per la parte, essendo da sempre brasiliana nella musica e jazzista nello studio. Lo spettacolo si sviluppa all’interno di un quadro complessivo fatto di compostezza, sobrietà così come gli autori lo avevano disegnato. Ai brani d’insieme si alternano altri di chitarra e voce che vogliono rappresentare l’aspetto intimo, confidenziale, presente in modo significativo nelle composizioni di Jobim e De Moraes. Sul palco, con Noemi Nori (voce) e Valerio Natoli (chitarra e voce), ci sono: Camilla Onelli e Francesca Gagliardi alla tromba, due recenti acquisizioni del gruppo; quindi Sonia Bertocci, Giovanni Todini e Domenico Alfieri alle percussioni (quest’ultimo anche alla batteria), Fabrizio Nesta al basso elettrico.
Ma Noemi Nori riceve una telefonata dal Brasile nel 2006, una cantautrice-cantante-autrice brasiliana, di San Paolo, che si chiama proprio come lei. Nori. E cerca i parenti di origine italiana. Questo la stordisce, così parte per il Brasile. E ha occasione di cantare a Rio de Janeiro e San Paolo e di entrare in “famiglia”, la famiglia Nori brasiliana. Lei che ha studiato canto jazz e canto lirico specializzandosi poi nel canto di musica brasiliana. Nel corso degli anni ha collaborato con Nicola Arigliano, Romano Mussolini, Franco Cerri. Ha collaborato come cantante solista con il gruppo “Stefano Rossini Batuque Percussion”. Nel 2013 (in quartetto jazz) e nel 2014 (con Valerio Natoli alla chitarra) si è esibita al Festival di Spoleto e di lei è stato scritto: “Il bello del concerto di ieri sera è stata infatti la purezza e la rigorosa esecuzione dei brani con la chitarra acustica di Valerio Natoli mai fuori luogo, e con la voce magnifica e sicura fino all’ultima nota di Noemi Nori. Noemi Nori, ha una voce perfetta e senza sbavature nei registri del cantato piano, l’ideale per le esecuzioni di alcuni brani famosi di de Moraes. A tratti ci ha fatto ricordare ugole stupende come quella di Gal Costa o più contemporanee come quella di Paula Morelenbaum quando canta Estrada Branca di Jobim-de Moraes”. Ha appena pubblicato un cd, “Al di là di me” (Etichetta Alfamusic, distribuzione Egea) con propri brani inediti. Le musiche di tre tra questi, sono state composte su altrettante poesie della scrittrice brasiliana Vera Lucia Almeida. Hanno collaborato alla realizzazione del disco: Alessandro Gwis (pianoforte), Alfredo Paixão (basso) e Israel Varela (batteria).
Domanda. Come nasce Brasil ’87?
Risposta. Il gruppo è stato fondato nel lontano 1987, per l’appunto, da Valerio Natoli (nella foto in basso), che è principalmente un insegnante della didattica musicale. Facevo la prima media, e fu lui a coinvolgermi in questo progetto e a farmi conoscere la musica brasiliana.
D. Quindi il Brasile è entrato nella tua vita da giovanissima.
R. Dalla prima media ho iniziato a cantare musica brasiliana. Ero già la cantante del gruppo.
D. La formazione oggi è molto amplia, ben 8 elementi, che suoneranno in ensemble al Teatro Palladium il 12 marzo. Sempre stata questa, Brasil ’87?
R. Inizialmente ci presentavamo in tre, io alla voce, quindi due chitarre con percussioni; successivamente abbiamo pensato di costituire un gruppo più completo, quindi sono stati inseriti batteria, percussioni e basso. Il gruppo ha interrotto per un periodo, quindi ha ripreso circa tre anni fa, ed ora si sono aggiunte due trombettiste. Ma con Valerio Natoli la collaborazione è sempre andata avanti: mi ha accompagnato a Spoleto, al Festival dei Due Mondi, ed ogni volta che se ne creava l’occasione abbiamo proseguito la collaborazione.
D. Dove siete di base?
R. Siamo a Magliano Sabina, ma Natoli è di Roma, insegna alla scuola media e vive da tanti anni a Magliano.
D. Come hai cominciato a cantare?
R. Ricordo che alle materne mi mettevano sulla sedia e mi facevano cantare: ho cominciato da piccolissima, mi è sempre piaciuto tantissimo. Poi sono stata coinvolta in un progetto di musica popolare a Magliano Sabina, ed ho cominciato ad esibirmi. A quel punto avevo circa 12 anni.
D. Che scuola di musica hai fatto?
R. Ho studiato come privatista per il Conservatorio fino all’ottavo anno di pianoforte, poi ho seguito il corso triennale di Musicoterapia con il metodo Benenzon a Roma. Nel 1991 ho iniziato con lo studio del canto Jazz, anche se non ho preso proprio questa direzione.
D. Al momento la tua direzione è tutta brasiliana quindi.
R. Al momento sì, anche se non mi identifico in etichette. Ho cantato anche altro.
D. A proposito di etichette, è recentemente uscito il tuo disco, “Noemi Nori – Al di là di me”, pubblicato per Alfa Music. Che cosa contiene?
R. Al di là di me nasce dall’incontro con il batterista messicano Israel Varela al quale si sono aggiunti il pianista italiano Alessandro Gwis e il bassista brasiliano Alfredo Paixão. In esso c’è molto Brasile, ma non solo. Si tratta di nove tracce tra inediti e cover. Di Milton Nascimento il brano di chiusura, Ponta de Areia, in portoghese alcuni brani autorali nati dal mio incontro con la poetessa brasiliana Vera Lúcia de Oliveira, per la quale ho composto la musica. È il caso dei brani Musica, Sempre e Para Dentro. Mentre Gingi, dedicata a mia figlia, ricorda Dindi di Jobim. Nell’album c’è anche Messico, Cuba, e più in generale la nostra latinità.
D. Israel Varela ha curato la produzione artistica del disco. Come “vi siete scelti”?
R. Frequentando un seminario di Rita Marcotulli: gli ho chiesto se aveva piacere di partecipare come ospite in un mio progetto, mentre poi ha curato tutta la parte artistica. Per me è stata una grande soddisfazione.
D. Quali precedenti esperienze discografiche hai avuto?
R. Ho collaborato per alcuni dischi di Fabio Armani, e in particolare di “Terre differenti” tra tutti i brani quello cantato da me è stato scelto da riviste di settore. Un’altra collaborazione molto proficua è stata con il percussionista Stefano Rossini, in particolare in un suo album ho cantato un medley di Milton Nascimento ed ho curato tutta la parte vocale. Insieme abbiamo vinto il premio orchestra come miglior orchestra Jazz nel Teatro Tenda nel 2012.
D. Jobim e De Moraes, Brasile in musica. Perché proprio loro?
R. Con i Brasil ’87 abbiamo prima creato un repertorio in teatro, dedicato a Vinícius De Moraes, e l’anno successivo a Tom Jobim. Per questo concerto abbiamo unito i due repertorio e abbiamo aggiunto altri brani. Nei precedenti spettacoli c’era anche la figura del narratore, un attore della Mirabilis Teatro che lavora al Teatro Argentina, che declamava le poesie di Vinícius.
D. Sei stata in Brasile?
R. Nel 2006 ho cantato a San Paolo e Rio de Janeiro, sono stata anche a Salvador de Bahia. Una cantautrice brasiliana mi chiamano dal Brasile, con un intermediario che parla in italiano perché una cantautrice brasiliana stava facendo una ricerca sulle sue origini romane e che avrebbe avuto molto piacere a riprendere i contatti con i suoi parenti. Il suo cognome era, infatti, Nori. Rimasi stordita, dopo anni che avevo intrapreso un percorso musicale sul Brasile era il Brasile ad avermi telefonato. Feci il mio primo viaggio in Brasile per il corso di Musicoterapia e fui completamente ospitata da queste persone: la manager che viveva a Rio de Janeiro, un medico in pensione e colonnello dellla Marina Militare, che mi fece cantare nel Museo di Arti plastiche della Marina Militare di Rio de Janeiro.
D. Chi è Klébi Nori, oltre ad essere una tua “cugina”?
R. È un contralto, compositrice e autrice, che ha appena pubblicato il suo ultimo (settimo) album, “Sambarás”, con etichette quali Dabliú Discos, Velas, DNZ Music e Biscoito Fino. Con lei poi ho cantato a San Paolo al Crown Plaza. Ora ha fatto ascoltare il mio cd al suo manager. Non abbiamo mai appurato se siamo in realtà parenti, ma ormai ci sentiamo cugine (Klébi e Noemi nella foto insieme a sinistra).
UFFICIO STAMPA ROMINA CIUFFA
CONTATTI
giornale www.riomabrasil.com
INFOPOINT info@riomabrasil.com
TVRIOMA www.youtube.com/rioma.brasil
musica www.musicin.eu
istituzionale www.specchioeconomico.com
radio www.mixcloud.com/riomabrasil
Twitter www.twitter.com/RiomaBrasil
FB www.facebook.com/rioma.brasil