Auguri al Samba che compie cento anni. Nell’ambito delle celebrazioni, che il Governo brasiliano sta promuovendo nelle principali città del mondo, sono tre le date che la Fondazione Musica per Roma dedica al Brasile. Una in particolare a questo ritmo che è anche, a tutti gli effetti, cultura e filosofia che ha trascinato con sé un Paese intero ed il resto del mondo. Spesso non compreso, per la difficoltà di abbattere gli stereotipi e rendere al Samba gli onori che esso merita – il cantare la vita umile brasiliana, lo spazio alla «saudade», il punto di vista del popolo, la genialità dei suoi autori più celebri -, e spesso «sovrastato» dalla Bossanova, genere più vicino al Jazz, più «elevato» ma non di pari espressività, è all’Auditorium che si avvicina per essere compreso nella rappresentazione (il 3 novembre) della brasiliana Aline Calixto. Originaria di Rio de Janeiro, trasferitasi ancora bambina nel Minas Gerais, la Calixto ha lanciato il suo primo disco nel 2009 e da allora ha catturato l’attenzione del pubblico e della stampa specializzata. La sambista lancia a Roma il suo terzo lavoro indipendente, «Meu Ziriguidum», un album contenente 11 tracce nelle quali si avvale, come «special guests», dei due leggendari sambisti Zeca Pagodinho ed Arlindo Cruz, nonché del rapper di San Paolo Emicida. Se dall’inizio della sua carriera l’artista carioca si è impegnata nel divulgare il samba tradizionale, in quest’ultimo lavoro apre la porta anche a canzoni più popolari rivisitate con arrangiamenti contemporanei, oltre ad ampliare ulteriormente il dialogo con la scuola musicale di Minas Gerais, famosa per la sua ricchezza armonica.
Seconda data filobrasiliana, quella di Bungaro (5 novembre), cantante italiano che al Brasile ha dedicato molta parte dei propri lavori.
E infine, una data ottima per concludere il novembre brasiliano dell’Auditorium: compie 60 anni Umberto Vitiello, percussionista, chitarrista, cantautore, in grado di essere «one man show» (raro ad oggi), e sceglie l’Auditorium (26 novembre) per invitare sul palco tutte le formazioni di cui ha fatto e fa parte. Molte, per un eclettico come Vitiello che, partendo dall’Africa, è giunto fino al verdeoro. Il debutto in Senegal nel 1981, i trascorsi in Brasile, in Francia e naturalmente in Italia. Così il polistrumentista vuole festeggiare e raccontarsi mettendo insieme sul palco sette prestigiose realtà musicali con le quali ha collaborato in trentacinque anni di attività, dalla musica brasiliana a quella balcanica, dal folk italiano al jazz, con Nando Citarella e i Tamburi del Vesuvio, il Marco Albani Project, Lemuri il Visionario, Batuque-Now, I Cosacchi, Notadez, e il duo Exo-tique-tique, con la notevole interprete Carla Cocco, che ha avuto l’occasione di confrontarsi con Toquinho anche sullo stesso palco dell’Auditorium nell’omaggio a Vinicius de Moraes.
Anche su Specchio Economico – Novembre 2016