a cura di ROMINA CIUFFA REPORTAGE (anche su MUSIC IN www.musicin.eu/?p=15153)
1) Videoreportage a cura di Romina Ciuffa
2) Intervista a Chiara Civello di Romina Ciuffa
3) Fotogallery di Romina Ciuffa
4) Tradução da entrevista da Chiara Civello por “Stesa sul Sofà”
21 dicembre 2013, Chiara Civello, Blue Note di Milano
21 dicembre, solstizio d’inverno. La notte più lunga dell’anno, quando anche l’alba e il tramonto spostano gli appuntamenti e le dimensioni temporali sembrano tridimensionarsi in uno spazio che unisce Milano, New York e Rio de Janeiro. La notte più lunga perché canta non una, bensì due volte Chiara Civello, Norah Jones italiana, vanto del jazz e della musica leggera, romana, newyorchese d’adozione prima, poi carioca, più semplicemente cittadina di se stessa, Gemelli irrequieta negli ultimi anni abituata ad affinare la propria voce tra le spiagge di Ipanema e Leblon, nella foresta della Tijuca, sotto un Cristo osservatore, oltre le favelas di Gavea.
È Rio – città bossadipendente – che con quell’accostamento jazzy (la bossa non è forse un po’ il jazz brasiliano? Definita tante volte come una miscela di jazz e samba sebbene in maniera semplicistica da studiosi e protagonisti) diversifica ancor di più il jazz di Chiara, appreso in un lungo arco, ben più ampio di quello della Lapa carioca, la Lapa del samba: un arco che dal quartiere Monti di Roma, nella sua Saint Louis College of Music conduce dritto al Berklee College of Music di Boston. Una MPB (Musica Popolar Brasileira) che sa di curiosità e sapere, di Roma, New York, Sicilia, Ginostra e tutte le città di Chiara; che sa di armonizzazione jazz e di una preparazione completa, mai sazia, la continua ricerca; e di una voce che, come poche, può permettersi di scrivere con Ana Carolina, improvvisare al piano Moon River, interpretare di testa sua Jimmy Fontana o Sergio Endrigo anche bloccata, nell’interpretazione, da un nodo alla gola che ferma la chitarra e le fa chiudere gli occhi fino a quando il pubblico del Blue Note – anche i tavoli spagnoli giunti appositamente per lei – non incita: “Brava Chiara!”, e lei: “…ho aperto gli occhi per guardare intorno a me, e intorno a me girava il mondo come sempre”… E intorno a lei gira il mondo, come sempre.
In questo Blue Note, che l’accoglie subito dopo aver ospitato, proprio la sera prima, una Rosàlia de Souza forte – quel precedente brasiliano di grande spessore che calca il medesimo palco a passo di Bossa -, Chiara Civello mira alla corda dell’arco, da dove la freccia scocca, e non al tabellone, perché l’ambizione non è nella mira ma nelle forze. Rioma intervista Chiara.
ROMINA CIUFFA INTERVISTA CHIARA CIVELLO
Oggi, dopo una lunga permanenza in Brasile e nuovi impegni negli Usa, rientri con un volo da New York, tua prima patria in effetti, per fare non uno ma due concerti nella stessa notte, al Blue Note di Milano, dopo tantissimissime date brasiliane: sensazioni… come hai trovato il pubblico italiano? Ho girato molto ultimamente e atterrare al Blue Note è stato bellissimo. Adoro il Blue Note ed ogni anno non posso mancare! Mi trattano sempre benissimo e devo dire che ho trovato il pubblico italiano incredibilmente caldo, attento totalmente con me dalla prima all’ultima nota. Una serata indimenticabile.
Che repertorio hai scelto per questa data italiana di fine 2013, un anno che ti ha visto molto brasiliana? Il repertorio un misto tra mie canzoni e canzoni che amo e che avrei voluto scrivere, che interpreto in modo personale, con la chitarra o con il pianoforte. Questo progetto live è acustico intimo, suono generalmente con uno o due musicisti che creano dei contesti sonori speciali, diversi di canzone in canzone. Ho scoperto una canzone del 1947 meravigliosa che si chiama “Veleno”. Tradotta in portoghese dal grande Nelson Motta che ne ha fatto ungrande hit in Brasile cantato da Marina Lima.
Lo hai detto anche sul palco milanese, quando hai improvvisato al pianoforte fuori scaletta “Moon River”: sei una gemelli, dunque imprevedibile. E non ti fermi mai. Dove trovi la tua stabilità? In nessun luogo… La stabilità è un concetto che non mi è mai molto appartenuto. Credo sia un’idea, una specie di meta psicologica creata dalla società. Se ci pensi il respiro non è stabile, nulla è stabile, tutto si alterna, cambia e reagisce ai contesti, non trovi?
Trovo… Al Blue Note, in effetti, ti sei fermata: mentre cantavi “Il Mondo” di Jimmy Fontana hai avuto un momento di profonda commozione… puoi raccontare perché, cosa è accaduto dentro di te? Non so, mi è venuto da piangere. Non mi era mai successo prima.
Sei rientrata in Italia dopo una lunga e costruttiva assenza. Hai intenzione di fermarti oltre il Natale? Sì, sicuramente. Devo finire il mio prossimo disco e dedicarmi a tutto ciò che pubblicare un nuovo disco comporta. Concentrazione massima!
A cosa stai lavorando? Sto preparando un disco nuovo di cui sono assolutamente felice. Il disco che avrei sempre voluto fare che avrà un suono e delle sorprese molto molto interessanti. Non voglio anticipare nulla…
Programmi di concerti, apparizioni, date? Per il momento ho bisogno di portare a termine la produzione del disco, poi si vedrà! Comunicherò le date via via…
Nel 2014 ti regali…? Tutto! Non voglio risparmiarmi niente. Voglio stare dove sto bene.
RIOMA GALLERY
Chiara Civello, Milano – Blue Note, 21 dicembre 2013
Foto Romina Ciuffa
riproduzione riservata rioma brasil
Após os últimos shows em Milão, a Chiara concedeu uma entrevista à Romina Ciuffa, do site RiomaBrasil, onde falou dos shows, da volta à Itália, do próximo álbum e de 2014. Acompanham a entrevista uma galeria de fotos e um vídeo de momentos dos shows no Blue Note.