Termina qui l’era del Programa do Jô. Rinnovarsi, da un parte. Anche noi, con il Maurizio Costanzo Show, aficionados o no, non ce la facevamo più. Ce ne siamo accorti mentre, ma anche dopo, perché alla fin fine non ci è mancato. È la dura legge del tempo che passa, ma anche dell’abitudinarietà e del “largo ai giovani”, dell’accumulo di denaro e del nepotismo. È ciò che accade oggi con Gigi Marzullo: chi paga il canone Rai in realtà non paga il canone Rai, bensì lo stipendio al conduttore di Avellino classe 1953, e non solo il suo stipendio. Va bene che lavori, ma come noi tutti anche lui, anche loro devono variare, cambiare, cedere il posto, e la televisione deve dare nuovi contenuti, non intervistare soubrette e farci ascoltare nullacantanti. Essendo Marzullo onnipresente, sempre, senza febbre, senza broncopolmonite, senza afasie, nei nostri letti. Un incubo.
Jô è il corrispettivo brasileiro, una presenza ferma, che dà anche identità, poiché il popolo vi si è rispecchiato, e fa curriculum, perché può dirsi “sono stata invitata in trasmissione” come si trattasse di un Teatro dell’Opera, del City Hall. Ma è un talk show! Si chiacchiera, si ciarla. Si fa polemica. È la stampa, bellezza!
Con l’unica differenza che a) Jô fa un grande audience, dunque dà una grande possibilità ai suoi ospiti di essere catapultati nel mondo del (nulla), comunque dei soldi e degli sponsor, dei concerti e dei palasport, dei Rock in Rio e dei tour, delle collaborazioni e delle pubblicazioni, se si tratta di musica. Da Jô si può parlare di tutto, come da Costanzo o Marzullo, e si possono dire tutti gli strafalcioni che dir si voglia, tanto il pubblico è quello medio-basso, comunque quello che guarda la tv anziché leggere un libro; b) si tratta di TV, e la TV ha questo fascino: di ammaliare come le sirene. Perché oggi, quando tutti vogliono solo saper cantare e twittare, non è più un problema saper scrivere e, sinceramente, non lo è nemmeno saper parlare.
Perché un articolo su Jô Soares? Perché è out. Caput. Questo sarà il suo ultimo anno. Lui che dal 2000 è immancabile e convincente, con i suoi toni più americani che brasiliani, in onda su TV Globo São Paulo e radio CBN dal 3 aprile del 2000, dal lunedì al venerdì nell’ultima parte della serata, verso mezzanotte, dopo il telegiornale Jornal da Globo, programma che ha il suo nome perché oltre che da lui rappresentato da lui creato dopo essere stato licenziato dalla concorrente della Globo, la rete SBT. Coadiuvato storicamente dal gruppo musicale Sexteto do Jô, composto da Osmar Barutti, Derica, Bira Milton Ramos de Brito, Carlos Nascimento e Chiquinho Oliveira, poi ridottosi, quindi un maggiordomo cileno, Luis Alexander Rubio Bernardes, il bersaglio delle battute ironiche del conduttore, Jô termina le puntate con la frase “Beijo do Gordo”, come i consigli per gli acquisti di Costanzo.
Oggi è proprio l’ultimo bacio del ciccione: infatti il 22 febbraio la conferma, da parte del giornalista Daniel Castro, che il programma avrà la sua ultima stagione e poi beijo do gordo. Una riunione, avvenuta il 18 febbraio, con i direttori e gli autori del programma, ne ha dato il triste annuncio attraverso le parole di Ricardo Waddington, direttore responsabile dei programmi di audience. Negli ultimi anni il giornalista, scrittore, umorista e presentatore Soares ha attraversato a tutti gli effetti una crisi nel suo talk show, tanto che la Globo aveva già diminuito il numero di operatori in studio, e il programma era sembrato così più intimista al pubblico, dal di fuori. Il sestetto era divenuto quartetto, e invece di di tre ospiti a puntata Jô si era accontentato di due.
Lo scorso anno, in un’intervista a Dilma Roussef, Soares si era inimicato parte dei brasiliani, tanto che nella strada di São Paulo dove risiede aveva subito attacchi vandalici. Oggi Soares vuole continuare a lavorare, e prende come esempio l’attrice Bibi Ferreira, di oltre 90 anni. Intanto però lui sarà sostituito, forse, con un talk show condotto da Marcelo Adnet dal 2017. La politica va ben oltre la stampa. È la politica, bellezza!
In ogni caso attendiamo che questo storico conduttore abbia il suo nuovo pezzo di fotogramma. Ma intanto, chi lo vuole l’ultimo beijo do gordo? Chi se lo porta a letto ora?