RIOMA BRASIL e il BEBA DO SAMBA insieme venerdì 28 ottobre 2011. Con loro dei capitribù di tutto rispetto: i Cacique de Roma, a ricordare il grande bloco do samba carioca dei Cacique de Ramos
“Cacique” vuol dire, in brasiliano, “capotribù”. Con questo termine, appartenente alla lingua caraibica dei Taino, in America Latina si distinguevano i capi delle comunità tribali, in Messico ancora oggi è così chiamato il capovillaggio. Resta un sostantivo fortemente impregnato di padronanza e controllo. Questo potrebbe infastidire i romani se è vero che il gruppo dei Cacique de Roma, attraverso il proprio epiteto, sale su un trono. Ma, a guardar bene, non si tratta di un’usurpazione: di rode romane non ve ne sono.
(Un’altra digressione: con “roda” si definisce un insieme di persone che suonano samba in cerchio; intorno tutti sono chiamati a ballare e cantare, spesso anche a partecipare attivamente alla roda sedendo al tavolo per la durata di uno o più pezzi).
Per questo tre anni fa i brasiliani Marcio Boaventura e Juracy Lemos, studente in psicologia il primo, in astrofisica il secondo, decidono di riunirsi intorno a un tavolo a suonare. L’idea germinale è a tutti gli effetti quella di un incontro tra samba e filosofia, poi (filosofia a parte) resta il samba a cadenzare i giovedì sera di quattro amici – i due chiamano intanto Gustavo de Barros e Ronald Faller a suonare pandeiro e surdo – inizialmente a San Lorenzo (in un localetto che soprannominano “Botoco2000” per dare un senso tutto brasiliano, semplice com’è una roda).
Ben presto la voce si sparge: prima fra tutte quella di Evandro Dos Reis, giovane cantante paulista con la cui entrata nella roda è necessario aggiungere un microfono. Fino a quel giorno, infatti, il nucleo originario canta senza, com’è nello stile della roda. Ma Evandro si appassiona e appassiona, dando un nuovo senso al giovedì in samba, con voce e cavaquinho, tanto da far spostare il gruppo con un primo passo – sempre sanlorenzino, al Random – e un secondo, più lungo della gamba perché cadenzato da un samba prorompente: un teatro a San Giovanni. Qui la roda diviene un vero e proprio cerchio, attorno al quale tutti i riomani ballano samba mentre aumentano i musicisti delle jam session fino a un numero di 10 e più. Intanto, una volta uscito Gustavo de Barros che rientra nella sua Rio de Janeiro, entra il percussionista Pisquila.
I Cacique de Roma non suonano più, per adesso, in quello spazio. La data del Beba do Samba è un momento fondamentale per poterli riascoltare nella formazione a 4 di Evandro Dos Reis, Marcio Boaventura, Jorge Ronald Faller e Pisquila. Non in cerchio, ma in una roda che è più mentale: il cerchio si chiude proprio nel locale che, a Roma, ha dato caratterizzazione al Brasile, e nel quale i brasiliani (e i riomani tutti) tendono proprio… a fare cerchio.