ESTATE LUSITANA.Il fascino del Portogallo nei musei della Fondazione. Palazzo Madama e GAM invitano a scoprire il Portogallo e i suoi artisti con un programma estivo di concerti di musica lusitana. Martedì 29 luglio, ore 19, Custodio Castelo suona “Guitarra Portuguesa”. Concerto a Palazzo Madama nella Camera delle Guardie. Ma Torino e Lisbona, due città e due musei si alleano e si scambiano opere d’arte fino al 28 settembre: a Palazzo Madama 120 opere dal Portogallo raccontano l’architettura, quella progettata per la vita degli uomini e quella immaginata dagli artisti per dare forma a oreficerie, dipinti e sculture, feste e scenografie teatrali
Si conclude oggi, 29 luglio, la rassegna di concerti di musica lusitana, organizzata con la direzione artistica di FolkClub, che la GAM e Palazzo Madama di Torino hanno proposto nell’estate, in abbinamento alla visita delle mostre dedicate al Portogallo. Dopo il successo degli appuntamenti con Armando Corsi & Daniela Garbarino a Palazzo Madama e Frankie Chavez alla GAM, l’ultimo concerto di martedì 29 luglio a Palazzo Madama (Camera delle Guardie, ore 19) vede protagonista Custodio Castelo in Guitarra Portuguesa.
Castelo è oggi il principale alfiere della tradizione della chitarra portoghese nel mondo. Nella sua carriera ha accompagnato le più grandi cantanti di fado, a cominciare da Amalia Rodrigues, e poi Ana Moura, Misia, Cristina Branco, Margarida Guerreiro e molte altre. Produttore e compositore di vaglia, il suo spettacolo da solista spazia tra la riproposizione di alcune delle melodie più note del fado tradizionale portoghese e sue composizioni originali che, partendo dalla tradizione, si candidano a essere la musica popolare di domani.
Il biglietto di ingresso dà diritto a visitare prima del concerto (entro le ore 19) la mostra Tesori dal Portogallo. Architetture immaginarie dal medioevo al Barocco, in programmazione fino al 28 settembre: opere provenienti da musei, chiese e raccolte private portoghesi, frutto di un lungo lavoro di ricerca condotto dal Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona. Un viaggio alla scoperta della civiltà figurativa di una regione europea che attraverso le sue esplorazioni e la sua vasta rete commerciale ha fatto da ponte con le culture del nord Africa, delle Americhe e dell’Asia. 120 opere tra dipinti, sculture, manoscritti miniati, oreficerie, disegni e trattati, che illustrano in che modo i principi dell’architettura hanno, fin dal medioevo, accompagnato l’ideazione e la creazione degli oggetti, esaltandone i valori estetici e decorativi e sottolineandone i significati simbolici e sociali.
IL PERCORSO DELLA MOSTRA. Il tema centrale della mostra è come e con quali occhi pittori, scultori, orafi, ricamatori e scenografi hanno guardato al vocabolario architettonico per creare immagini di altri mondi e per dare corpo a sogni e illusioni. La prima sezione, L’architettura come idea, si sofferma sul processo mentale che porta a costruire un’architettura: dalle visioni immaginarie di Giovanni Paolo Pannini ai progetti contemporanei di Siza Vieira per Milano e di Carrilho de Graça per Benevento. Ideare l’architettura si concentra sui testi che hanno fornito il quadro teorico per la formazione degli architetti, con trattati che vanno dall’età classica fino alla fine del Cinquecento: da Vitruvio, a Leon Battista Alberti, Serlio, Palladio, Francisco de Hollanda. La microarchitettura esplora la dimensione fantastica della sperimentazione architettonica nelle arti minori: reliquiari e ostensori utilizzano il disegno architettonico, diventando microesempi di architetture immaginarie. Guizzanti pinnacoli, volute, nicchie traforate o abitate da minuscole statue. La sezione L’architettura come metafora affronta i significati simbolici dell’architettura e il modo con cui le sue forme vengono impiegate dagli artisti per rimandare l’immagine dei luoghi e dei mondi della fede cristiana. L’architettura come ordine presenta il tema della delimitazione dello spazio narrato, dato da strutture che organizzano le scene rappresentate. La sesta sezione L’architettura come autorità mostra l’irrigidirsi dei canoni architettonici a partire dalla seconda metà del Cinquecento. Chiude la mostra Architettura immaginaria, dedicata alle architetture fantastiche: quelle della pittura barocca, e quelle effimere della festa e del teatro, che costruiscono un’altra realtà.
L’ALLESTIMENTO. L’allestimento in tubi metallici da cantiere con vetrine trasparenti, progettato da N4 Studio di Torino, produce la struttura spaziale della mostra: è anch’esso una costruzione architettonica. L’uso di materiali leggeri e flessibili si sovrappone allo spazio esistente modificando i confini e interpretando la dimensione della Sala del Senato di Palazzo Madama. Un’architettura immaginaria che contribuisce a definire il percorso come disegno di sosta e di movimento. Una nuova architettura a servizio delle architetture in miniatura dei tesori in mostra.
PALAZZO MADAMA E MUSEU NACIONAL DE ARTE ANTIGA DI LISBONA. La mostra Tesori dal Portogallo fa parte di un progetto di partenariato che ha come obiettivo lo scambio di esperienze e di patrimoni. Nei mesi in cui le collezioni portoghesi saranno esposte a Torino, Lisbona ospita al Museu Nacional de Arte Antiga la mostra Os Saboias. Reis e mecenas. Turim 1730-1750 (I Savoia re e mecenati. Torino 1730-1750, 17 maggio – 28 settembre) che porta in Portogallo il profilo alto della produzione artistica piemontese nel periodo in cui proprio Filippo Juvarra proietta la cultura di Torino nell’orizzonte della modernità europea. Il progetto è nato grazie ai nuovi rapporti promossi dalla Città di Torino con la capitale portoghese. Portogallo e Italia rinnovano così un dialogo secolare che ha visto, nel tempo, anche la centralità dell’asse Torino-Lisbona, mediato dai rapporti tra le case regnanti e da importanti scambi culturali. Due città e due mostre per un progetto che guarda al futuro. Oggi più che mai i musei devono essere impegnati nella ricerca di una nuova sostenibilità per la cultura, creando sinergie capaci di dare il massimo ritorno agli investimenti anche attraverso la ricerca di nuovi pubblici, identificando aree e temi di sviluppo condivisibili anche sul piano internazionale. Il progetto di partenariato ha coinvolto a Torino anche la Soprintendenza Regionale del Piemonte e i direttori di primarie istituzioni cittadine, dalla Soprintendenza per i Beni Artistici, alla Galleria Sabauda, alla Biblioteca Nazionale, all’Archivio di Stato, fino all’Università, che ha contribuito all’approfondimento delle ricerche e alla stesura del catalogo. Le opere varcheranno i confini, nel segno di una nuova politica culturale che vede nello scambio e nelle relazioni internazionali un importante orizzonte di crescita.