Genova e Rio sono collegate dal mare. E da Andrea Trabucco. Nasce “Genova come Rio” dal sogno di un mercante di ritmo, desideroso di portare nella sua città (“dove poche cose nuove ed interessanti succedono dal punto di vista artistico”) un evento unico e innovativo: una vera parata come a Rio de Janeiro. Il 22 e il 23 giugno Zena si riempie di Samba: arriva il mestre carioca Dudu Fuentes.
Un’utente domanda su un Forum: “Ciao a tutti! Qualcuno mi sa dire se esiste una scuola di samba a Genova?”. Le risponde pronto Giuseppe M. (“miglior risposta – scelta dai votanti”): “No, non lo so, ma se vuoi potresti cambiare città ed interessi, iscrivendoti ad un corso di Linux Ubunto per contrastare l’ espansione dell’impero Microsoft; oppure fare volontariato presso i giardini pubblici di Orvieto; oppure andare a vivere ad Amsterdam per friggerti un cervello. Oppure potresti scegliere di scrivere ‘scuola di samba genova’ su Google e troveresti ad esempio: Ballo Liscio e Latino Americano”. Fortunatamente la situazione non è tanto spiacevole. Si può rinunciare al corso di Linux e rimanere integri nel cervello. Anzi, migliorarlo.
Anziché affidare la mia domanda a Yahoo Answer, ricettacolo di mostri, lo chiedo al genovese Andrea Trabucco, fondatore, insegnante e direttore del Bloco Já é, gruppo di percussioni nella tradizione dei blocos de rua di Rio de Janeiro, che si esibisce in eventi privati, piazze e locali di musica etnica e brasiliana. Una lunga esperienza musicale, segnata anche da un periodo brasiliano intenso, tra Recife e Rio, in cui studia la chitarra brasiliana con Nelson Faria, chitarrista di João Bosco, e si addentra nel mondo del ritmo, grazie ad un serio studio delle percussioni con maestri quali Marcos Suzano, percussionista di Gilberto Gil, Pedro Lima e Sergio Krakowski, con i quali studia approfonditamente il Pandeiro, e con il “bloco” carioca Bangalafumenga (parte integrante del famoso Monobloco) con cui dopo un periodo di intenso studio e apprendistato, accolto come elemento nella sezione “tamborim”, realizza più di 30 concerti e partecipa al Carnaval carioca. Il folklore afro-brasiliano diviene così elemento fondamentale delle composizioni del suo primo disco, dove si fondono appunto ritmi tradizionali di varie zone del Brasile, linguaggi improvvisativi jazzistici ed etnico-modali derivati dalla cultura dell’Africa e dell’India. E una volta tornato definitivamente a Zena… “já é”.
Come nasce “Genova come Rio”? “Nasce da un mio sogno. Volevo portare nella mia città, dove poche cose nuove ed interessanti succedono dal punto di vista artistico, un evento unico e innovativo: una vera parata di Samba, come a Rio de Janeiro, che ho avuto l’occasione di vivere personalmente da percussionista integrante dei Bangalafumenga. Si terranno due giorni di seminari, in cui verranno utilizzati gli strumenti tipici del samba carioca, come agogò, repique, caixa, surdo, tamborim, chocalho, rocar, ganzà, ed anche timbal. I percussionisti o musicisti in genere anche alle prime armi possono partecipare attivamente alla parata musicale, iscrivendosi al workshop didattico del maestro Dudu Fuentes, nel quale verranno affrontati i ritmi che poi verranno suonati domenica pomeriggio durante la parata. Quindi offriamo a tutti la possibilità di provare l’ebrezza di suonare in una bateria di samba, insieme ad altri 100 percussionisti! Fino alla parata finale.”
Quali sono le coordinate della parata “Zena Samba Love Street Parade”? “Partirà domenica 25 giugno alle 17 da Boccadasse a Punta Vagno. Sarà la prima volta che Genova ospita una grandiosa parata musicale nella vera tradizione di Rio de Janeiro! Un corteo festoso di percussionisti da tutta Italia per una parata danzante a ritmo di samba in riva al mare. Si parte dallo slargo sulla passeggiata di Corso Italia vicino alla chiesa di St.Antonio in Boccadasse. Allo scopo di dare ai più piccoli gli strumenti per comprendere l’emozionante evento al quale stanno per assistere, la parata comincia con un piccolo laboratorio musicale che terrò personalmente nel il luogo di partenza. Questo laboratorio di propedeutica al ritmo è basato su giochi di interazioni e prassi delle antiche tradizioni musicali dal mondo. È prevista anche la presenza dei ‘Cupets!’, in omaggio, fino a esaurimento scorte, per i bambini che intendono partecipare. Tutti i dettagli sono sul mio sito www.andreatrabucco.com.”
Hai chiamato Dudu Fuentes (nella foto con Trabucco, da poco giunto a Genova) come protagonista di questa Genova carioca. Chi è? “Dudu è uno dei fondatori del famoso bloco carioca Bangalafumenga e mestre de bateria; ha inoltre ha suonato con i Monobloco; è mio amico e ha collaborato in alcuni brani del mio disco in uscita, Andrea Trabucco – Viaggi Musicali – Vol. 1 Brasile.”
Nota del redattore: Il “Banga” (così per “gli amici”) nasce come blocco di Carnevale nell’estate del 1998, via via facendosi spazio nella Zona Sul di Rio, per le strade. Un iniziale fermento si trasforma in una scuola di musica durante l’anno, e non perde però le sonorità festive sorte nel “blocco”: così nasce la Bangalafumenga, con un suono diretto, percussivo, di strada, itinerante, danzante, e un linguaggio poetico semplice. Fino a dividere il palco, tra gli altri, con Nei Lopes, Zélia Duncan, Fernanda Abreu, Marcelo D2, Roberto Frejat, Seu Jorge, Paula Lima, Walter Alfaiate, Adriana Calcanhoto, Pedro Luís e a Parede.
Come nasce il Bloco Já é (nella foto, in un’esibizione a Genova)? “Rientrato dopo gli anni a Rio, ho fondato un bloco de rua nello stile carioca, una vera e propria orchestra di percussioni brasiliane ispirata alla preziosissima tradizione brasiliana, con coreografie sonore che ci fanno ballare e ritmi travolgenti come Samba, Samba-Reggae, Funk, Ijexà, Maracatu e oltre a tanti altri dal vivo della pelle dei tamburi per ballare contagiati dall’allegria brasiliana… Il nome del gruppo significa: è già fatto, esiste già, nel senso di credere nei propri sogni come se fossero reali e lottare ogni giorno con fede per realizzarli.”
Prima del (tuo) Brasile cosa c’era? “Classe ’77, laureato in Scienze Naturali nel 2001, diplomato con lode in Chitarra Jazz presso il Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria nel 2009 sotto la guida del M° Pino Russo, con la tesi ‘John Coltrane – L’influenza della spiritualità e della musica etnica nel jazz’, ho iniziato lo studio della chitarra e della musica nell’adolescenza, passando attraverso vari stili, tra cui Rock, Prog-Rock, Latin, Bossanova, Funk, Fusion. Al Jazz sono approdato interessato all’improvvisazione e alla ricchezza grammaticale ed armonica e, successivamente al mio viaggio brasiliano, ho fuso i linguaggi jazzistici con quelli etnico-modali derivati dalla cultura dell’Africa e dell’India. Nel 2001 ho partecipato ai seminari del Berklee College of Music durante la manifestazione Umbria Jazz, e nel 2003 i corsi di perfezionamento musicale a Siena Jazz, e, tra gli altri workshop, Gezmataz 2007, Nervi Jazz 2007 e We Love Jazz 2008.”
Chi sono stati i tuoi maestri? “Ho avuto l’opportunità di studiare con Garrison Fewell (Berklee College of Music), Pino Russo (Centro Jazz Torino e Conservatorio di Alessandria), Marco Tindiglia, Roberto Pronzato, Marcello Picchioni, Alessio Menconi, Enrico Rava, Sandro Gibellini, Pietro Condorelli, Tomaso Lama, Paul Bollenback, Joey de Francesco, Michele Rabbia, Paul Jeffrey, Benny Golson e molti altri… ed ho suonato con varie formazioni dal duo al nonetto.”
In che modo trasmetti la cultura brasiliana che hai appreso con tanti sforzi? “Insegno, tengo workshops sulla musica brasiliana per ensembles di strumenti a percussione, workshops e lezioni individuali sul pandeiro, lezioni di chitarra, improvvisazione, teoria musicale, armonia e propedeutica al ritmo secondo un metodo basato sui preziosi insegnamenti di Jacques-Dalcroze, del metodo “O Passo” di Lucas Ciavatta – grande musicologo ed insegnante di educazione ritmica in Brasile – e delle tradizioni e pratiche musicali delle etnie dei paesi dove la sofisticazione e ricchezza ritmica è di altissimo pregio (Africa, Brasile, India).”
L’investimento in Italia, per chi come te (e come noi) crede nel Brasile, è “ultra petita”. Non v’è guadagno, e non solo: si rema contro correnti contrarie e fredde, per dirla con metafora marittima, visto che è il mare che collega Genova con Rio. Il progetto di una due giorni in samba è tuo ed interamente finanziato da te: perché lo fai? “Sto investendo i miei sofferti risparmi di muiscista, nonché molto tempo, tre mesi, 18 ore al giorno: tutto questo è stato fatto non per guadagno, ma solo in ragione di un sogno, e della mia amicizia con Dudu. Il messaggio che voglio lanciare è questo: bisogna investire in se stessi e nei propri sogni con coraggio e determinazione.”
Parteciperete al ROMA SAMBA FESTIVAL 2013 dal 2 al 4 agosto? Sì. (ROMINA CIUFFA)
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