a cura di ROMINA CIUFFA >
Anche su SPECCHIO ECONOMICO
Nel corso della quinta Riunione del Consiglio per la Cooperazione economica, industriale e finanziaria e per lo sviluppo tra Italia e Brasile, svoltasi recentemente nel Ministero degli Affari Esteri a Roma, l’on. Fabio Porta, eletto nella Ripartizione America Meridionale, ha presentato un proprio documento nel quale ha illustrato i problemi prioritari dei cittadini dei due Paesi ed ha suggerito alcune soluzioni. Nella Riunione, che rientra nell’Accordo quadro firmato nel 1997, l’on. Fabio Porta, rilevando che l’importante appuntamento suggella al più alto livello amministrativo i già eccellenti rapporti tra Italia e Brasile, ha voluto contribuire ai lavori del Consiglio con un documento che affronta alcuni temi prioritari dei rapporti tra i due Paesi e in particolare illustra le questioni ancora in sospeso che attengono ai diritti e agli interessi concreti delle collettività italiane in Brasile e brasiliane in Italia.
Il parlamentare eletto nella Ripartizione America meridionale sollecita nel documento la soluzione dei problemi fiscali che si sono innescati negli anni a causa di una discordante e confusa interpretazione dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali che provoca disagi ai pensionati italiani sia residenti in Brasile che rientrati in Italia; e il rinnovo della convenzione bilaterale in materia di sicurezza sociale, la cui ratifica migliorerebbe in misura rilevante la tutela dei diritti previdenziali e sanitari dei cittadini dei due Paesi. Nel documento presentato alla riunione del Consiglio, Porta suggerisce anche le soluzioni relative all’iniquo trattamento fiscale riservato ai nostri connazionali, e stigmatizza «come un contenzioso tecnico, addebitabile esclusivamente all’inadempimento delle autorità competenti, stia penalizzando ingiustamente migliaia di nostri connazionali vessati dalla doppia tassazione sulle loro pensioni».
Il parlamentare chiede che i Governi italiano e brasiliano si impegnino a garantire la riapertura dei negoziati sulla Convenzione, al fine di eliminare la doppia imposizione anche promuovendo la modifica dell’articolo 18 e introducendo il principio della tassazione in un solo Paese come previsto dal modello OCSE attualmente applicato nella stragrande maggioranza delle Convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali stipulate dall’Italia; o perlomeno a garantire l’elevazione della soglia, al di sopra della quale si applica la doppia tassazione (attualmente 5 mila dollari Usa), ad un importo più adeguato. Chiede inoltre che i due Governi trovino un’intesa al fine di rimborsare ai pensionati italiani le somme indebitamente trattenute a causa della contrastante interpretazione dell’accordo da parte dei due Stati contraenti e, conseguentemente, dell’impropria applicazione del principio della tassazione concorrente o doppia tassazione, finora mai compensata dalla deduzione fiscale prevista invece dall’articolo 23 dell’Accordo stesso.
Per ciò che riguarda invece la sicurezza sociale e le pensioni, l’on. Porta evidenzia nel proprio documento come l’Accordo attuale di emigrazione e di sicurezza sociale tra l’Italia e il Brasile è entrato in vigore il 9 dicembre 1960, mentre il protocollo aggiuntivo è entrato in vigore il 3 agosto 1977, per cui si tratta di un accordo oramai obsoleto. Nonostante i numerosi negoziati tra i due Paesi per apportarvi il necessario aggiornamento, fino ad oggi i risultati sono stati sempre negativi.
Il nuovo Accordo è stato firmato a Brasilia dalle due parti nel giugno 1995 e, se ratificato, introdurrebbe positive innovazioni; il parlamentare chiede ai due Governi che si riaprano al più presto i negoziati diretti alla ratifica di questo documento che, consolidando ed ampliando sia la tutela sociale e previdenziale sia quella sanitaria, avvantaggerebbe in maniera tangibile i lavoratori e i pensionati italiani e brasiliani che si spostano da un Paese all’altro.
Specchio Economico, Dicembre 2013
(web www.specchioeconomico.com)