SARAU DI ROMINA CIUFFA – 4 febbraio 2013 – con Guinga e Stefania Tallini, gli interventi speciali di Maria Pia De Vito e Barbara Casini presente con il suo libro, e ancora i quadri di Paola Tallini etc. nelle foto di LUCA MARZIALI
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Un omaggio privato e intimista a Guinga, grande genio della musica brasiliana, il Sarau tenutosi davanti al camino di Romina Ciuffa, anfitriona del Brasile a Roma, fondatrice di Rioma e del movimento riomano di diffusione e rinnovamento della cultura brasiliana, che questa volta accoglie nella sua taverna il successore di Tom Jobim appena giunto dalla sua Rio de Janeiro, anche attraverso le note di un’illusionista, l’eclettica pianista e compositrice Stefania Tallini, immersa nelle opere della sorella Paola già esposte a New York ed oggi nel salotto Ciuffa. In un’atmosfera da Dolce Vita brasiliana giungono dal gotham del Jazz le amiche Maria Pia De Vito che, di rientro da Rio con l’artista Roberta Amurri, con Guinga canta la sua Napoli e con la Tallini, su un pianoforte scelto personalmente per la padrona di casa da Eduardo Taufic, improvvisa un virtuoso scat singing; Barbara Casini, giunta al Sarau da Firenze con in mano il suo libro di diciotto conversazioni con i grandi compositori brasiliani tra cui, oltre a Chico Buarque, Gilberto Gil, Ivan Lins, lo stesso Guinga, che la invita ad esibirsi insieme senza esitare; Susanna Stivali, che il carioca calorosamente ringrazia. Tra gli altri la flautista Iris D’Aurizio, animatrice delle serate brasiliane a Roma, il pianista Giovanni Guaccero, la chorista Giulia Salsone, il capoerista Andrea Fedeli, il direttore del coro Aquarela do Brasil Giorgio Monari con le coriste dell’Ambasciata Patrícia Lima, Alessandra Moscato e la pierre Mariangela De Stefano, quest’ultima presente con una collezione di moda da mostrare agli amici, e da Piazza Navona anche Taisa Lucchese e il poeta Eloi Stein. Alle altre padrone di casa – l’editrice Anna Maria Branca e la consulente del mondo business Giosetta Ciuffa – si aggiungono tra i molti l’AD della Delta Italia Idilio Ciuffarella, la responsabile della linguistica di Rioma Lucila Stachissini, il patrono di Aventino Estate Vincenzo Fratta, il proprietario del Sanacafé Antonio Tursi, la produttrice cinematografica Paola Traverso, il cantante Domenico Imperato che vi giunge appositamente da Pescara, il fonico Adriano Russo, l’ingegnere Vittorio Arnone; e dopo applausi scroscianti e commossi, i vini delle taverne dell’ideatore della Dolce Vita felliniana Victor Ciuffa, il tipico pão de queijo e le marchinhas per anticipare il Carnevale di Rioma, quello del successivo Giovedì grasso, ancora il Brasile “a portata di riomano”.
IL SARAU DI ROMINA CIUFFA
Romina Ciuffa, giornalista ed editrice, è la fondatrice di Rioma, nuovo movimento di Dolce Vita brasiliana (suo padre, il giornalista Victor Ciuffa, fu l’artefice della Dolce Vita e l’ispiratore del film di Federico Fellini). Anfitriona del Brasile a Roma, promuove tra Italia e Brasile il Sarau, salotto culturale che lei importa personalmente dalla cultura verde-oro, essendo esso assente in fatto ed in concetto nella cultura artistica italiana, più individualista e commerciale: uno scambio artistico privato, un evento culturale realizzato con una certa cadenza nella casa dell’anfitrione, nel quale l’incontro apre all’espressione artistica – danza, poesia, lettura, musica, pittura, teatro – e termina in una jam session di improvvisazione. Evento molto comune nel XIX secolo, il Sarau in Brasile è stato riscoperto per il suo carattere innovativo, nei suoi toni di rilassatezza serale o notturna, senza alcuna pretesa che quella di distrarsi e creare nuova arte dall’arte; consente agli artisti di entrare a contatto, conoscersi, avere in esso un punto di riferimento mutevole ed esclusivo. I divani sono quelli della taverna di casa Ciuffa, in pieno centro storico a Roma, davanti al camino. Gli invitati sono selezionati ed ogni volta differenti. La stessa idea di Sarau – una riunione tra amici – implica la partecipazione di tutti i presenti a parte delle spese affrontate dal padrone di casa.