BATTERIE DI SAMBA > Akuna Matata

  • Rioma
  • 31/07/2013

intervista a cura di ROMINA CIUFFA > “Hakuna matata” è un modo di dire swahili, che significa qui non ci sono problemi. “Abbiamo levato la H sia per un discorso grafico fonetico sia per sottolineare la nostra radice etnica italiana”. Un viaggio dall’Africa, casa dei nostri antenati e punto di riferimento del gruppo. “Le percussioni sono la nostra stella polare: il suono che produce un bastone di legno su  un tronco cavo è l’origine della musica. Dopo il rivoluzionario viaggio di Colombo nel 1492, le tradizioni del popolo africano si sono mischiate con quelle degli indios americani. Da allora gli strumenti musicali portati nel nuovo continente hanno cambiato suono e forma. E con loro la mente dei musicisti ha preso nuove vie. I materiali locali, l’incontro di culture e tradizioni differenti: la storia della musica e delle percussioni ha subito cambiamenti epocali. Il viaggio è più breve di quanto si immagini. Il fulcro attorno a cui ruota la nostra filosofia è il punto di forza della musica afro-brasiliana: l’aggregazione”. Akuna Matata è un gruppo di percussionisti affascinati dal “sistema” afro-brasiliano; l’idea è quella di  divulgare la cultura musicale trasformandola in una forma d’espressione originale, partendo dalla forza dirompente delle batterie di samba brasiliane. Mescolare il fascino ancestrale della percussione africana con la sua “derivazione” latino americana: a pensarci bene è un processo naturale.

RISPONDE DIEGO LUCANTONI

NASCITA DEL GRUPPO. Gli Akuna Matata nascono nel 2003 a Roma (21 Giugno, solstizio d’Estate) dall’incontro di giovani musicisti di diverse esperienze. La nostra batteria è costituita da circa 18 elementi, organizzati in sezioni che formano un’orchestra di percussioni guidata da un “mestre di bateria”.

DIREZIONE E COMPONENTI. Il gruppo è diretto da Diego Lucantoni in arte Diegao La derivazione sociale e l’età di ogni componente è completamente annientata; la forza del singolo è tale in relazione al gruppo a cui appartiene, e viceversa. Il ritmo di ogni strumento diventa sinfonia quando suona in sintonia con gli altri strumenti. Sintonia, sinfonia, empatia: la radice greca “sin” o “en” mostrano unione, accordo. Attualmente la nostra batteria di Samba è costituita da circa 20 elementi, organizzati in sezioni che formano un’orchestra di percussioni. In aggiunta all’aspetto musicale, la sfilata avviene compiendo diverse coreografie. L’aspetto scenografico è quindi centrale ed all’impatto acustico viene aggiunto quello visivo,grazie anche al costume teatrale da “scimmia” all’occorrenza indossato da tutta la batteria. Alla batteria di percussioni, spesso si aggiungono giocolieri, trampolieri, mangiafuoco e fachiri, ballerine africane o brasiliane (con i loro costumi tipici) e freestylers.

RITMI. La nostra forza dirompente è quella della tipica batteria di samba brasiliana, del Samba Enredo, la sfilata itinerante tipica del Carnevale di Rio. L’aspetto scenografico sfrutta diverse coreografie e all’occasione un costume teatrale da “scimmia” indossato da tutta la batteria. Abbiamo levato la “H” per sottolineare che anche se il nostro viaggio musicale attinge da tanti paesi e del mondo, la nostra radice culturale è italiana. Oltre agli stili afro brasiliani suoniamo stili moderni come  Drum’n bass, House e Jungle o riportando linguaggi batteristici dal drumset ad un orchestra di percussioni  multietniche. Il moto ondulatorio e sincopato che si compie durante l’ENREDO aiuta a sciogliere le resistenze fisico-mentali che nascono dallo schiacciante pensiero  di essere costantemente “sotto giudizio”. Le nostre esibizioni avvengono principalmente in luoghi aperti e, grazie al coinvolgimento che trasmettiamo ed al richiamo dei ritmi veloci, siamo spesso “impiegati” per radunare folle e condurle da un luogo ad un altro. In questi anni di attività abbiamo potuto constatare il potere aggregante della musica che suoniamo: le persone circondano il gruppo, come “ipnotizzate”; l’energia si trasmette dalla batteria  attraverso gli strumenti fino al pubblico nelle vicinanze. Basta vedere “Akuna Matata” in azione per rendersi conto della centralità di due elementi: la musica e il corpo.

LA MUSICA E IL CORPO. “Akuna Matata” suona musica usando il corpo. Ogni elemento dell’ensamble si muove ritmicamente, ondeggiando. Tiene il tempo, si fa tempo, lo usa per creare. Recuperare il ruolo del corpo come centrale nella relazione con sé e con l’altro favorisce la liberazione di energie bloccate arricchendo lo spirito (di gruppo) e il corpo, inteso come simbolo di sé. Il nostro linguaggio musicale ha un potere superiore rispetto al linguaggio verbale. “Akuna matata” è “vivi senza pensieri”, dando il giusto peso ad ogni suono, segnale: il respiro, il passo, il silenzio, il canto e l’IN-canto. Prima che con il linguaggio l’uomo si esprime con il corpo. Tramite il movimento gli elementi del gruppo si liberano. Danzando al ritmo delle percussioni, il membro si libera perché si priva di condizionamenti e confini, con un senso di liberazione. La musica che passa per il corpo permette l’espressione delle emozioni più intime.

MUSICA E DANZA. Akuna Matata è percussion & performing arts. I membri della tribù si muovono a ritmo, prima a sinistra poi a destra, danzano. Usano cioè un ulteriore forma di comunicazione non verbale. Da una parte i gesti codificati del gruppo, dall’altra l’improvvisazione, modalità spontanea di espressione e affermazione di sé. Danzando gli Akuna Matata creano un ritmo che produce uno spazio tempo nuovo in grado di liberare lo spirito. C. Sachs, in “Storia della danza”, dice che “ogni danza è e produce, estasi”. Suonando e muovendosi in una dimesione di percussioni, il membro della “tribù delle scimmie” si disfa della materialità del suo corpo, e  in parte del male. Come in un antico rito sciamanico o nel tarantismo, la danza convulsa del corpo e i ritmi trascinanti delle percussioni fanno subentrare uno stato di trance. La conseguenza è una forza sovrannaturale, una capacità fisica di resistere alla fatica e allo stress. Poiché il corpo è un’apertura verso il mondo, “la tribù delle scimmie” è un protenderi verso gli altri.
Proprio nel corpo nascono i suoni. La forza della musica sta nel far pensare senza parlare: la comunicazione avviene quindi direttamente. Ciò che viene comunicato è qualcosa di più intenso delle semplici parole.

REPERTORIO. Precise regole esecutive (arrangiamenti) governano le performance del complesso ritmico puntando al massimo sulla spettacolarizzazione ed armonia del suono. In aggiunta all’aspetto musicale (che riveste il ruolo centrale nel nostro gruppo), il Samba Enredo (così viene definita la sfilata itinerante tipica del Carnevale di Rio) avviene compiendo diverse coreografie. L’aspetto scenografico è quindi centrale e all’indubbio impatto acustico  viene aggiunto quello visivo, grazie al costume teatrale da “scimmia” indossato da tutta la batteria. L’idea centrale  sulla quale abbiamo creato il nostro movimento culturale deriva dall’idea di tribù delle scimmie come richiamo alle origini dell’uomo ed ai suoi primi gruppi sociali. Spesso si aggiungono giocolieri, trampolieri, mangiafuoco e fachiri, ballerine africane o brasiliane (con i loro costumi tipici), gladiatori romani; Tutti uniti da un’unica passione: l’amore per la musica ed il piacere di viverla nelle sue diverse manifestazioni. Akuna Matata è alla continua ricerca del suo Graal: il “linguaggio universale” della musica, la chiave  magica per comunicare senza limiti.

METODI. Abbiamo, al momento due sedi operative nelle quali svolgiamo i nostri laboratori, una presso L’ass. Cult. Controchiave in via Libetta e l’altra alla Dance Art Faculty di Pietralata. I laboratori settimanali, mediante i quali formiamo le persone per la loro integrazione nel gruppo, durano un’ora e mezza e si dividono in studio per sezioni-tecnica individuale e musica d’insieme. Siamo la tribù delle scimmie perché riconosciamo il ruolo centrale della comunicazione non verbale che ci avvicina al mondo animale. “Akuna Matata” fa musica usando il corpo. Tiene il tempo, si fa tempo, lo usa per creare. Il moto ondulatorio e sincopato che si compie durante l’ENREDO aiuta a sciogliere le resistenze fisico-mentali che nascono dallo schiacciante pensiero  di essere costantemente “sotto giudizio”. Le nostre esibizioni avvengono principalmente in luoghi aperti e, grazie al coinvolgimento che trasmettiamo ed al richiamo dei ritmi veloci, siamo spesso “impiegati” per radunare folle e condurle da un luogo ad un altro. In questi anni di attività abbiamo potuto constatare il potere aggregante della musica che suoniamo: le persone circondano il gruppo, come “ipnotizzate”; l’energia si trasmette dalla batteria  attraverso gli strumenti fino al pubblico nelle vicinanze. Basta vedere “Akuna Matata” in azione per rendersi conto della centralità di due elementi: la musica e il corpo.

BACKGROUND SOCIOLOGICO. La globalizzazione dell’economia ha dato luogo a mutamenti importanti nella natura del lavoro e ha intensificato la pressione esercitata sull’individuo; l’introduzione dell’informatica e delle nuove tecnologie impongono il loro ritmo frenetico sulla vita quotidiana, rendendo la delimitazione tra lavoro e sfera privata  sempre più confusa. I confini spazio temporali si fanno sempre meno definiti. La competizione porta alla disgregazione  ed all’isolamento sociale, affettivo. Lo stress cresce, il tempo libero scompare. Studi scientifici, e in primis la musicoterapia, dimostrano che la musica, in generale, e le percussioni, in particolare,  combattono lo stress e il fenomeno del “burnout”, patologia che negli ultimi anni ha destato grandi preoccupazioni, tanto da diventare argomento sempre più discusso in numerose ricerche e convegni mondiali di psichiatria. Akuna Matata propone un rituale di creazione artistica plurivalente. Danza e musica collettiva portano alla coesione sociale. Abbandonato ogni tema di individualità, si pone al centro dell’attenzione il simbolismo collettivo. Basti immaginare un circolo di percussioni in cui suonando viene dominato lo spirito negativo, lo stress, la preoccupazione.

IMPEGNO PER IL SOCIALE. Il legame con il “vecchio continente” è anche suggellato da una stretta sinergia tra gli Akuna Matata e Afrika SI, un’associazione indipendente Onlus che  comprende un gruppo di volontari impegnati a raccogliere fondi a sostegno di progetti ideati nell’agosto 2000 a Nairobi (Kenya), da Padre Franco Cellana, missionario della Consolata e parish a Nairobi, dal dottor Ennio Di Giulio e dalla psicologa Alessandra Tiengo.

ISPIRAZIONE. Mangueira è per noi un punto di riferimento, ci piace molto la loro caratteristica pulsazione “senza l’uno”… Abbiamo altresì partecipato ad un seminario di Boca Rum, del quale abbiamo collaborato all’organizzazione, che ha avuto circa 100 partecipanti da tutta Italia. Un’esperienza che ci è rimasta nel cuo cuore…e nelle mani! Come non menzionare poi Salgueiro, che ci ha accolto a braccia aperte quando, nell’ultimo viaggio a Rio, abbiamo chiesto di poter partecipare alle prove della Bateria…

OBIETTIVI. Il nostro obiettivo è di crescere in numero, almeno fino a 50 elementi, e in qualità musicale e coreografica, integrando altresì una sezione fiati. Interagire come abbiamo sempre fatto con altri artisti, e come coronamento del nostro cammino realizzare un giorno un musical tutto nostro.

DIEGO LUCANTONI. Batterista/percussionista. Titolo di studio – perito elettrotecnico. Inizia a suonare la Batteria come autodidatta all’età di 14 anni, nutrendo fin da piccolo una passione particolare per i tamburi in genere. All’età di 22 anni si iscrive alla facoltà di Batteria dell’Università della Musica apprendendo i diversi stili batteristici (in particolare quelli etnici) e contemporaneamente all’età di 24 anni si iscrive al Timba frequentando corsi di percussioni afrocubane diretti da Paulo La Rosa e Roberto Evangelisti. All’età di 25 anni lascia l’Università della Musica e si specializza ulteriormente, prendendo lezioni di percussioni brasiliane dal Maestro Stefano Rossini nello stesso anno entra a far parte dei Batuque Percussion diretti sempre dallo stesso Rossini. All’età di 26 anni fa il suo primo viaggio a Cuba frequentando l’Istituto Nacional de Musica Popular y Folclor de Cuba ,sviluppando il suo interesse per la musica Popolare – Folklorica Cubana. All’età di 27 anni fa un secondo viaggio approfondendo i contenuti del precedente ,sviluppando conoscenze e nozioni alla Nueva Trueva di Santiago de Cuba. Nel 2002 frequente un seminario semestrale di musica popolare Brasiliana tenuto all’ Accademia Romana di Musica condotto da Gianluca Persichetti, Stefano Rossini e Themis Roche.

LA SITUAZIONE DEL SAMBA IN ITALIA. Soprattutto dopo aver visto ed apprezzato al SambaCo di Coburgo, una parte delle 76 batterie provenienti da tutta l’Europa, ci siamo resi conto che in qualità ed in “quantità”, ossia dimensioni degli ensemble, siamo un po indietro rispetto agli altri, ma troviamo che il Samba in Italia stia vi vivendo finalmente un momento di vero fermento ed espansione così come la voglia di “allinearsi”.

UN SAMBA. UN SAMBISTA. Menzionerei senz’altro Mestre Odilon Costa, per la sua preziosissima opera (ed operosità) didattica. Un nostro samba del cuore, di Salgueiro ’93, “Explode coraçao!“.

IL PROCESSO “AKUNA MATATA”. L’interazione tra mente primordiale e mente moderna si traduce in una meditazione dinamica composta di tre fasi: l’apprendimento, l’interiorizzazione  e l’espressione dei legami che rendono danza e percussione un solo linguaggio. Questa affascinante “ginnastica” ha inoltre forti proprietà rigeneranti per corpo e psiche, costituendo motivo di aggregazione  e di ricerca di un migliore equilibrio anche nei rapporti sociali. “Mens sana in corpore sano”. Nella continua ricerca del “linguaggio universale” della musica, Akuna Matata interagisce attivamente con numerose realtà artistiche: Leo Pari, Radici nel cemento, Anonima Armonisti, Gruppo Storico Romano, La Scelta, Wogiagia, Karl Potter, Roma Rio. Abbiamo collaborato in qualità di sezione ritmica con artisti come Badara Seck, Adriano Bono, Nando Citarella e Camilla Noci con la quale stiamo dando vita al progetto “Camilla Noci e La Tribù delle Scimmie”.

CONTATTI. Mail (modulo online): www.tribuakunamatata.com/%28S%283iqs5l55f11djk45rzf5b255%29%29/contatti.aspx Web: www.tribuakunamatata.com

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