Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha ricevuto a Palazzo Balbi a Venezia una delegazione istituzionale e del mondo produttivo dello Stato brasiliano di Rio Grande do Sul guidata dal governatore José Ivo Sartori. La missione riograndese, oltre a raggiungere Germania e Francia, farà l’unica tappa italiana a Venezia, a conferma della storica relazione che unisce questo Stato, uno dei più dinamici del Brasile, al Veneto, terra dalla quale partirono a più riprese, dall’Ottocento in poi, molti dei progenitori degli attuali abitanti del Rio Grande do Sul. Ma oltre alla fortissima concentrazione di discendenti di emigrati veneti, a caratterizzare il legame tra le due realtà sono i rapporti e i frequenti scambi di natura culturale ed economica, sanciti anche da un protocollo di intesa sottoscritto nel 2001 e rafforzati dal progetto CO.CA.P. finanziato dall’Unione europea nel quale la Regione Veneto è stata capofila ed ha avuto come partner anche lo Stato di Rio Grande do Sul.
«Noi possiamo contare su interlocutori privilegiati d’oltreoceano che parlano la nostra stessa lingua–ha detto Zaia–, e per lingua non intendo solo l’idioma, che probabilmente in Brasile è addirittura salvaguardato nelle sue espressioni originali più di quanto lo sia da noi, ma anche le attitudini e il carattere. Veneti e riograndesi possiedono, insomma, lo stesso dna, quello di chi conosce il significato di lavoro, di sacrificio, di impresa, di chi accetta le sfide per migliorarsi, quella comune origine che ha consentito di creare comunità capaci di organizzarsi, di svilupparsi e di diventare un modello da seguire nei rispettivi Paesi». Secondo Zaia bisogna mettere a frutto il ponte tra il Veneto e il Rio Grande do Sul, favorendo l’incontro e le joint venture tra i due sistemi produttivi, con grande pragmatismo e nell’interesse reciproco. Richiamando i forti legami esistenti tra le due realtà e l’apporto dell’emigrazione veneta allo sviluppo del Rio Grande do Sul, il governatore riograndino Sartori ha confermato la volontà di incrementare ulteriormente le relazioni, soprattutto dal punto di vista economico, con un’attenzione particolare per il settore primario. (Romina Ciuffa)
Anche su Specchio Economico – Novembre 2016